INTERVISTA A CAPOMARIO.
La rubrica "Non tutti sanno che...storia e curiosità in maglia grigia", oggi è lieta di offrire alla tifoseria grigia l'intervista a Mario Di Cianni, il mitico "Capomario".Se i giocatori che indossano la nostra amata maglia scrivono la storia sul campo, è solo grazie a persone come "Capomario", e tanti altri dopo di lui, se la storia è stata scritta anche sugli spalti, nel bene e nel male.Possiamo e dobbiamo essere solo fieri di persone come lui che hanno reso mitica la Gradinata Nord in ogni angolo d'Italia.Il nostro esempio sono loro, onore agli ULTRAS GRIGI 1974.
1-Come nascono gli Ultras Grigi e in che modo gli anni 70 hanno influenzato la nascita del movimento Ultras nella nostra città?
1-Gli Ultras Grigi nascono nel settembre 1974, a fondarli sono un gruppo di ragazzi tutti appartenenti allo stesso ceto sociale, tutti giovanissimi, l'età media si aggirava sui 16 anni. In quegli anni, gli oratori funzionavano da centri di aggregazione sociale, sia per ex sessantottini che per ragazzi di destra, ma tutti uniti per un unico amore, "la maglia grigia". Il nucleo fondatore degli Ultras Grigi 1974 si riuniva presso l'oratorio San Rocco e la sera come un'immensa compagnia in Via De Giorgi ad Alessandria. Li siamo nati, cavalcando l'onda della promozione in serie B della nostra amata. Il 68 era alle spalle ma la contestazione giovanile era ancora viva in tutti noi, arrivavano le prime notizie di gruppi di tifosi organizzati che assiepavano le curve d'Italia, fu allora che decidemmo di fondare un gruppo giovanile di tifosi organizzati a sostegno della squadra. Fabrizio Fornari uno dei fondatori voleva che ci chiamassimo Supporters..(fu il predecessore poi degli Eagles Supporters della Lazio), io e Marco Marino (l'ideologo del gruppo), tentennavamo aspettando la folgorazione. Puntualmente questa giunse durante la partita di Coppa Italia Alessandria-Fiorentina dell' 8 Settembre 1974. I tifosi viola entrarono allo stadio con tamburi, baschi, mimetiche, e soprattutto aprendo lo striscione ULTRAS VIOLA, e li decidemmo che ci saremmo chiamati ULTRAS GRIGI, quindi possiamo affermare che il nome lo abbiamo copiato dai viola e non dal toro come la leggenda vuole.
2-Alessandria città come ha vissuto la nascita di questo movimento giovanile?
2-Naturalmente per una tifoseria calda e passionale, ma allo stesso tempo fredda e distaccata, è un paradosso ma è proprio così, fu un trauma per loro, vedere man mano questi ragazzi con i capelli lunghi, armati di tamburi, trombe, bandiere, e soprattutto tanta voce, impossessarsi della Gradinata Nord, facendola diventare il tempio del tifo alessandrino. Alla fine capirono che i tempi erano cambiati, una ventata di spregiudicata giovinezza era entrata nella Nord e bisognava accettarla. A breve sorsero gli Ultras Grigi sez Valenza, e credimi ancora oggi ve ne sono tanti che frequentano la Nord e la domenica quando ci ritroviamo è sempre un piacere. Infine i Commandos, venivano dal quartiere Cristo, anche loro con bandieroni, e tanta voce, il loro capo si chiamava Robero D'onofrio, ma per tutti era il Dolly.. (e non potrò mai dimenticarlo)... all'inizio eravamo una trentina.. poi man mano il numero cresceva e al Mokka arrivavano tantissimi ragazzi da tutti i paesi limitrofi, il calcio lo si viveva ancora dal vivo, non come ora con Sky. Al termine di quell'annata con lo spareggio di San Siro contro la Reggiana eravamo riusciti a organizzare 89 pullman (messi a disposizione gratis dalla società). Gli Ultras Grigi avevano preso coscienza di essere un vero gruppo e credimi come coreografie in quegli anni eravamo un vero spettacolo, devi tenere sempre presente che eravamo negli anni 70' e la tecnologia non era certo a questi livelli. Rispetto a oggi avevamo solo una 20 di tamburi, trombe da stadio, e una marea di bandieroni.
3-La Curva Nord è sempre stata apolitica, gente di destra e di sinistra divisi dalle idee ma uniti per amore di una fede: i grigi. In altre città si canta più per il colore politico che non per quello cittadino; qual'è il tuo pensiero sulla politica dentro le curve italiane?
3-Come ti ho scritto precedentemente, gli Ultras Grigi nascono nel 1974. Erano appena passati gli anni della contestazione giovanile, il 68 era ancora vivo in tutti, e la politica era anche molto ma molto vissuta dai ragazzi della mia generazione. Moltissimi gruppi storici delle varie tifoserie organizzate presero il nome dai gruppi estremi politicizzati, i più famosi sicuramente LE BRIGATE ROSSONERE, i BOYS dellInter allora si chiamavano Boys S.A.N. dove "san" stava per squadre azione nerazzurre, etc etc. Anche da noi le passioni politiche erano molto forti, daltronde era il periodo storico che lo esigeva, ma all'interno della Gradinata Nord rossi e neri condividevano la stessa passione e lo stesso tifo per un unico colore, il "grigio". Le mie idee politiche erano sicuramente diverse da quelle di Fabrizio o di Marco per farti un esempio, magari litigavamo pure e venivamo alle mani in via De Giorgi, ma quando poi si parlava dei grigi.. tutto finiva e la fede era più forte di ogni rivalità politica. Agli inizi degli anni 80 un gruppo un pochino più politicizzato sorse in Alessandria, erano rappresentati dallo striscione Potere Grigionero e si rifacevano ad un'area di estrema destra, ma tutto sommato siamo riusciti a tener fuori la politica dalla Nord, isolandoli. Il mio pensiero sulla politica in curva... semplice, io sono nato libero e morirò libero..posso avere le mie idee, ma mai servirò dei padroni che siano di destra o di sinistra, la politica serve solo a strumentalizzare le curve, questo è il mio pensiero. Prendiamo esempio da una tifoseria di merda come quella del varese. Tipicamente di destra, e del Varese non gliene frega un cazzo, lo sanno tutti, loro sono tutti dei Boys dellInter, e vanno a vedere il Varese solo quando l'Inter non gioca a Milano. Beh io preferisco essere apolitico e grigio..e morire grigionero.
4-Tifo all'inglese o all'italiana, quale stile ti piace di più?
4-Gli inglesi sono stati i maestri, non solo del gioco del football ma anche, per quanto riguarda le origini del tifo in Italia, negli anni 70. Non dimenticare ad esempio che i cori e le sciarpe sono stati copiate da loro. Noi italiani ci abbiamo messo gli striscioni. Sono ambedue modi di tifare bellissimi, molto più variopinto e fantasioso il nostro, molto più caloroso il loro, ma anche il tifo in Sud America non è male..anzi.
5-Come sono nate le prime rivalità storiche e le amicizie della tifoseria grigia?
5-Per quanto riguarda le rivalità, beh col Casale era naturale che fosse così, è nel nostro dna, anche se, ricorda una cosa fondamentale, noi per loro siamo tutto..loro per noi sono niente. Posso ricordarti un episodio e non ho paura di essere smentito. Al termine di un derby di Coppa Italia, una domenica sera a Casale alla fine degli anni 70 ho avuto un incontro molto ma molto ravvicinato con quello che allora era il loro capo (non erano ancora Boys, ma Commando Ultrà).. bene credimi..noi eravamo due macchine (anche se eravamo tosti allora)... loro una cinquantina, hanno lasciato il loro capo solo soletto quando abbiamo caricato noi per primi, bene ti posso assicurare che le ho fatto fare a calci nel culo tutta la strada che va dallo stadio alla piazza del castello con lui che mentre prima ci insultava, ora diceva che in fondo era solo una partita di calcio... ecco ora sai cosa sono e chi sono le merde casalesi. Per la cronaca ti dico che la storia è finita con lui che si è nascosto in un bar. Per quanto riguarda altre inimicizie storiche..beh con le toscane è un classico..hanno sempre tirato le pietre e nascosto la mano, come a Lucca e Siena, mai affrontati direttamente, lo stesso dicasi a Carrara dove ci hanno teso un agguato incredibile, sassaiolmente perlando.Col savona invece, per via della nostra amicizia coi genoani mentre loro sono del Doria. Il loro capo lo abbiamo caricato come una sveglia fuori dal Mocca, erano un pullman di 50 ultras e non c'era la polizia di oggi. Poi a Savona, e me lo ricordo benissimo, ha preso il resto con gli interessi. Tutte leggende quelle che hanno scritto che c'erano i genoani con noi. Eravamo soli, audi, geppo, il topo allora erano poco più che ragazzini eppure quel giorno a Savona ebbero il loro battesimo del fuoco e se la cavarono alla grande. Ti racconto un altro aneddoto (che non c'è sul libro di sandro), arriviamo allo stadio e loro ci aspettano fuori dalle biglietterie, caricano subito (noi siamo in inferioruità numerica e arretriamo) a questo punto parte M.L. da solo contro di loro, io lo vedo e lo seguo, ci saltano addosso, ad un certo punto cado per terra, quando vedo arrivare il grande Lucarino ad aiutarmi, avevamo dato l'esempio, seguito da audi e gli altri, abbiamo ribaltato la situazione facendoli scappare veloci come il vento. Un discorso a parte meritano gli spezzini, la prima volta che li incontrammo vennero al Moccagatta ed erano in una ventina, un Alessandria-Spezia finito 0 a 0, potevamo massacrarli, ma non lo facemmo, fu una partita turbolenta in campo, alla fine uscirono dallo stadio tranquilli. Al ritorno a Spezia gli infami ci accolsero a pietrate e tutto nacque da li. L'amicizia col Genoa nacque nel 1975, a sancire quella storica amicizia fummo io e un capo genoano che si chiamava Scotto, e fu sancita al Moccagatta durante la partita di ritorno del campionato di serie B Alessandria-Genoa. Altre amicizie quell'anno nacquero col Toro (ma solo amicizia), e basta.
6-Il ricordo più bello e quello più brutto in campo e sugli spalti?
6-Ricordi belli sul campo i grigi me ne hanno dati pochi, noi siamo una squadra destinata a soffrire, come il Torino o il Genoa prima dell'arrivo di Preziosi. Comunque lo spareggio di Modena contro il Prato è un bel ricordo, la vittoria col Pavia (rigore di Pasquali al 90) con relativa promozione, anche.Delusioni? penso non basterebbe questa pagina a scrivertele tutte, pensa agli spareggi persi con Reggiana a San siro, e Prato a Modena. Penso alle retrocessioni in casa nostra contro Empoli e Pistoiese, penso alle sconfitte con Torres e Mantova al Mocca con loro che festeggiavano la promozione e noi la retrocessione. Penso ai comaschi domenica, eppure dopo 35 anni di delusioni e di inferno l'amore per questa squadra non sbiadisce mai, è questo che ci rende unici e diversi dagli altri. Perchè noi siamo i grigi. Sai negli anni 70 c'era uno striscione che occupava quasi tutto il rettilineo centrale e diceva così " NELLA BUONA COME NELLA CATTIVA SORTE SEMPRE FORZA GRIGI" ,è proprio vero noi siamo i grigi. Invece per qunto riguarda il ricordo più brutto beh lo saprai anche tu io ho perso un amico fraterno in gradinata al mocca Roberto Donofrio il "dolly" e tutto il resto sono parole.
7- Cos'hai provato nel 97 con lo scioglimento degli Ultras e nel 2003 con il fallimento dell'Alessandria Calcio?
7-Non ho mai voluto credere che gli ultras grigi (quando si sono sciolti) fossero finiti. Un mito, una leggenda, non muore mai, idem dicasi nel 2003 per il fallimento dei grigi. Sai ne ho viste troppe in questi 35 anni e sapevo che come al solito ci saremmo rialzati e così è stato. Io ho sempre detto una cosa: noi siamo i napoletani del piemonte. Nel senso che abbiamo la stessa passione, la stessa voglia di calcio, lo stesso attaccammento alla squadra che in piemonte nessuno ha (forse quelli del toro), nemmeno gli juventini. Ero sicuro che la nostra storia non sarebbe finita.
8-Tocchiamo un'argomento delicato, negli anni 70 e 80, la diffusione dell'eroina è stato l'inizio della fine di tante curve italiane, Alessandria come ha vissuto quel periodo e cosa ti senti di dire a tutti quei ragazzini che ci seguono oggi?
8-Credo tu abbia ragione, quello della droga è un argomento scottante. Non sono un censore ne un moralista, non pensare, le mie canne me le sono fatte (e se capita a 50anni) me le faccio tuttora, ma l'arrivo dell'eroina in Gradinata Nord è stata una piaga di quegli anni che non siamo riusciti a combattere. Ci abbiamo provato (e dio mi è testimone di questo) ma non c'è stato niente da fare. Io, Adriano Lucarino l'ho visto nascere e crescere sugli spalti del Mocca, ti lascio immaginare come posso esserci rimasto quando ho saputo che era morto di overdose. In quel momento ho capito che era finito un ciclo, mi sono estraniato dalla curva perchè in ognuno vedevo colui che le aveva passato la dose fatale, è stato terribile per me. Ai giovani d'oggi dico, fatevi di birra, fumatevi una sana e bellissima canna, ma acidi vari, cocaina o eroina che danno assuefazione ricordatevi che è solo e pura MERDA.
9-Cosa pensi della Gradinata Nord di oggi?
9-La Gradinata Nord oggi è stupenda, lo stesso amore, la stessa passione di 35 anni fa. E' vero noi allora abbiamo dato inizio a qualcosa di mitico e di unico, ma questo mito non sarebbe sopravvissuto se non ci foste stati voi ragazzi della Nord oggi. Siete da ammirare, non avete mai visto la serie B, avete seguito la squadra solo su campetti di periferia, eppure ci siete e siete grandissimi, sono io che sono fiero di voi.CAPOMARIO....ULTRAS GRIGI 1974.
Alex UG Torino http://orsogrigio1980.spaces.live.com/
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La rubrica "Non tutti sanno che...storia e curiosità in maglia grigia", oggi è lieta di offrire alla tifoseria grigia l'intervista a Mario Di Cianni, il mitico "Capomario".Se i giocatori che indossano la nostra amata maglia scrivono la storia sul campo, è solo grazie a persone come "Capomario", e tanti altri dopo di lui, se la storia è stata scritta anche sugli spalti, nel bene e nel male.Possiamo e dobbiamo essere solo fieri di persone come lui che hanno reso mitica la Gradinata Nord in ogni angolo d'Italia.Il nostro esempio sono loro, onore agli ULTRAS GRIGI 1974.
1-Come nascono gli Ultras Grigi e in che modo gli anni 70 hanno influenzato la nascita del movimento Ultras nella nostra città?
1-Gli Ultras Grigi nascono nel settembre 1974, a fondarli sono un gruppo di ragazzi tutti appartenenti allo stesso ceto sociale, tutti giovanissimi, l'età media si aggirava sui 16 anni. In quegli anni, gli oratori funzionavano da centri di aggregazione sociale, sia per ex sessantottini che per ragazzi di destra, ma tutti uniti per un unico amore, "la maglia grigia". Il nucleo fondatore degli Ultras Grigi 1974 si riuniva presso l'oratorio San Rocco e la sera come un'immensa compagnia in Via De Giorgi ad Alessandria. Li siamo nati, cavalcando l'onda della promozione in serie B della nostra amata. Il 68 era alle spalle ma la contestazione giovanile era ancora viva in tutti noi, arrivavano le prime notizie di gruppi di tifosi organizzati che assiepavano le curve d'Italia, fu allora che decidemmo di fondare un gruppo giovanile di tifosi organizzati a sostegno della squadra. Fabrizio Fornari uno dei fondatori voleva che ci chiamassimo Supporters..(fu il predecessore poi degli Eagles Supporters della Lazio), io e Marco Marino (l'ideologo del gruppo), tentennavamo aspettando la folgorazione. Puntualmente questa giunse durante la partita di Coppa Italia Alessandria-Fiorentina dell' 8 Settembre 1974. I tifosi viola entrarono allo stadio con tamburi, baschi, mimetiche, e soprattutto aprendo lo striscione ULTRAS VIOLA, e li decidemmo che ci saremmo chiamati ULTRAS GRIGI, quindi possiamo affermare che il nome lo abbiamo copiato dai viola e non dal toro come la leggenda vuole.
2-Alessandria città come ha vissuto la nascita di questo movimento giovanile?
2-Naturalmente per una tifoseria calda e passionale, ma allo stesso tempo fredda e distaccata, è un paradosso ma è proprio così, fu un trauma per loro, vedere man mano questi ragazzi con i capelli lunghi, armati di tamburi, trombe, bandiere, e soprattutto tanta voce, impossessarsi della Gradinata Nord, facendola diventare il tempio del tifo alessandrino. Alla fine capirono che i tempi erano cambiati, una ventata di spregiudicata giovinezza era entrata nella Nord e bisognava accettarla. A breve sorsero gli Ultras Grigi sez Valenza, e credimi ancora oggi ve ne sono tanti che frequentano la Nord e la domenica quando ci ritroviamo è sempre un piacere. Infine i Commandos, venivano dal quartiere Cristo, anche loro con bandieroni, e tanta voce, il loro capo si chiamava Robero D'onofrio, ma per tutti era il Dolly.. (e non potrò mai dimenticarlo)... all'inizio eravamo una trentina.. poi man mano il numero cresceva e al Mokka arrivavano tantissimi ragazzi da tutti i paesi limitrofi, il calcio lo si viveva ancora dal vivo, non come ora con Sky. Al termine di quell'annata con lo spareggio di San Siro contro la Reggiana eravamo riusciti a organizzare 89 pullman (messi a disposizione gratis dalla società). Gli Ultras Grigi avevano preso coscienza di essere un vero gruppo e credimi come coreografie in quegli anni eravamo un vero spettacolo, devi tenere sempre presente che eravamo negli anni 70' e la tecnologia non era certo a questi livelli. Rispetto a oggi avevamo solo una 20 di tamburi, trombe da stadio, e una marea di bandieroni.
3-La Curva Nord è sempre stata apolitica, gente di destra e di sinistra divisi dalle idee ma uniti per amore di una fede: i grigi. In altre città si canta più per il colore politico che non per quello cittadino; qual'è il tuo pensiero sulla politica dentro le curve italiane?
3-Come ti ho scritto precedentemente, gli Ultras Grigi nascono nel 1974. Erano appena passati gli anni della contestazione giovanile, il 68 era ancora vivo in tutti, e la politica era anche molto ma molto vissuta dai ragazzi della mia generazione. Moltissimi gruppi storici delle varie tifoserie organizzate presero il nome dai gruppi estremi politicizzati, i più famosi sicuramente LE BRIGATE ROSSONERE, i BOYS dellInter allora si chiamavano Boys S.A.N. dove "san" stava per squadre azione nerazzurre, etc etc. Anche da noi le passioni politiche erano molto forti, daltronde era il periodo storico che lo esigeva, ma all'interno della Gradinata Nord rossi e neri condividevano la stessa passione e lo stesso tifo per un unico colore, il "grigio". Le mie idee politiche erano sicuramente diverse da quelle di Fabrizio o di Marco per farti un esempio, magari litigavamo pure e venivamo alle mani in via De Giorgi, ma quando poi si parlava dei grigi.. tutto finiva e la fede era più forte di ogni rivalità politica. Agli inizi degli anni 80 un gruppo un pochino più politicizzato sorse in Alessandria, erano rappresentati dallo striscione Potere Grigionero e si rifacevano ad un'area di estrema destra, ma tutto sommato siamo riusciti a tener fuori la politica dalla Nord, isolandoli. Il mio pensiero sulla politica in curva... semplice, io sono nato libero e morirò libero..posso avere le mie idee, ma mai servirò dei padroni che siano di destra o di sinistra, la politica serve solo a strumentalizzare le curve, questo è il mio pensiero. Prendiamo esempio da una tifoseria di merda come quella del varese. Tipicamente di destra, e del Varese non gliene frega un cazzo, lo sanno tutti, loro sono tutti dei Boys dellInter, e vanno a vedere il Varese solo quando l'Inter non gioca a Milano. Beh io preferisco essere apolitico e grigio..e morire grigionero.
4-Tifo all'inglese o all'italiana, quale stile ti piace di più?
4-Gli inglesi sono stati i maestri, non solo del gioco del football ma anche, per quanto riguarda le origini del tifo in Italia, negli anni 70. Non dimenticare ad esempio che i cori e le sciarpe sono stati copiate da loro. Noi italiani ci abbiamo messo gli striscioni. Sono ambedue modi di tifare bellissimi, molto più variopinto e fantasioso il nostro, molto più caloroso il loro, ma anche il tifo in Sud America non è male..anzi.
5-Come sono nate le prime rivalità storiche e le amicizie della tifoseria grigia?
5-Per quanto riguarda le rivalità, beh col Casale era naturale che fosse così, è nel nostro dna, anche se, ricorda una cosa fondamentale, noi per loro siamo tutto..loro per noi sono niente. Posso ricordarti un episodio e non ho paura di essere smentito. Al termine di un derby di Coppa Italia, una domenica sera a Casale alla fine degli anni 70 ho avuto un incontro molto ma molto ravvicinato con quello che allora era il loro capo (non erano ancora Boys, ma Commando Ultrà).. bene credimi..noi eravamo due macchine (anche se eravamo tosti allora)... loro una cinquantina, hanno lasciato il loro capo solo soletto quando abbiamo caricato noi per primi, bene ti posso assicurare che le ho fatto fare a calci nel culo tutta la strada che va dallo stadio alla piazza del castello con lui che mentre prima ci insultava, ora diceva che in fondo era solo una partita di calcio... ecco ora sai cosa sono e chi sono le merde casalesi. Per la cronaca ti dico che la storia è finita con lui che si è nascosto in un bar. Per quanto riguarda altre inimicizie storiche..beh con le toscane è un classico..hanno sempre tirato le pietre e nascosto la mano, come a Lucca e Siena, mai affrontati direttamente, lo stesso dicasi a Carrara dove ci hanno teso un agguato incredibile, sassaiolmente perlando.Col savona invece, per via della nostra amicizia coi genoani mentre loro sono del Doria. Il loro capo lo abbiamo caricato come una sveglia fuori dal Mocca, erano un pullman di 50 ultras e non c'era la polizia di oggi. Poi a Savona, e me lo ricordo benissimo, ha preso il resto con gli interessi. Tutte leggende quelle che hanno scritto che c'erano i genoani con noi. Eravamo soli, audi, geppo, il topo allora erano poco più che ragazzini eppure quel giorno a Savona ebbero il loro battesimo del fuoco e se la cavarono alla grande. Ti racconto un altro aneddoto (che non c'è sul libro di sandro), arriviamo allo stadio e loro ci aspettano fuori dalle biglietterie, caricano subito (noi siamo in inferioruità numerica e arretriamo) a questo punto parte M.L. da solo contro di loro, io lo vedo e lo seguo, ci saltano addosso, ad un certo punto cado per terra, quando vedo arrivare il grande Lucarino ad aiutarmi, avevamo dato l'esempio, seguito da audi e gli altri, abbiamo ribaltato la situazione facendoli scappare veloci come il vento. Un discorso a parte meritano gli spezzini, la prima volta che li incontrammo vennero al Moccagatta ed erano in una ventina, un Alessandria-Spezia finito 0 a 0, potevamo massacrarli, ma non lo facemmo, fu una partita turbolenta in campo, alla fine uscirono dallo stadio tranquilli. Al ritorno a Spezia gli infami ci accolsero a pietrate e tutto nacque da li. L'amicizia col Genoa nacque nel 1975, a sancire quella storica amicizia fummo io e un capo genoano che si chiamava Scotto, e fu sancita al Moccagatta durante la partita di ritorno del campionato di serie B Alessandria-Genoa. Altre amicizie quell'anno nacquero col Toro (ma solo amicizia), e basta.
6-Il ricordo più bello e quello più brutto in campo e sugli spalti?
6-Ricordi belli sul campo i grigi me ne hanno dati pochi, noi siamo una squadra destinata a soffrire, come il Torino o il Genoa prima dell'arrivo di Preziosi. Comunque lo spareggio di Modena contro il Prato è un bel ricordo, la vittoria col Pavia (rigore di Pasquali al 90) con relativa promozione, anche.Delusioni? penso non basterebbe questa pagina a scrivertele tutte, pensa agli spareggi persi con Reggiana a San siro, e Prato a Modena. Penso alle retrocessioni in casa nostra contro Empoli e Pistoiese, penso alle sconfitte con Torres e Mantova al Mocca con loro che festeggiavano la promozione e noi la retrocessione. Penso ai comaschi domenica, eppure dopo 35 anni di delusioni e di inferno l'amore per questa squadra non sbiadisce mai, è questo che ci rende unici e diversi dagli altri. Perchè noi siamo i grigi. Sai negli anni 70 c'era uno striscione che occupava quasi tutto il rettilineo centrale e diceva così " NELLA BUONA COME NELLA CATTIVA SORTE SEMPRE FORZA GRIGI" ,è proprio vero noi siamo i grigi. Invece per qunto riguarda il ricordo più brutto beh lo saprai anche tu io ho perso un amico fraterno in gradinata al mocca Roberto Donofrio il "dolly" e tutto il resto sono parole.
7- Cos'hai provato nel 97 con lo scioglimento degli Ultras e nel 2003 con il fallimento dell'Alessandria Calcio?
7-Non ho mai voluto credere che gli ultras grigi (quando si sono sciolti) fossero finiti. Un mito, una leggenda, non muore mai, idem dicasi nel 2003 per il fallimento dei grigi. Sai ne ho viste troppe in questi 35 anni e sapevo che come al solito ci saremmo rialzati e così è stato. Io ho sempre detto una cosa: noi siamo i napoletani del piemonte. Nel senso che abbiamo la stessa passione, la stessa voglia di calcio, lo stesso attaccammento alla squadra che in piemonte nessuno ha (forse quelli del toro), nemmeno gli juventini. Ero sicuro che la nostra storia non sarebbe finita.
8-Tocchiamo un'argomento delicato, negli anni 70 e 80, la diffusione dell'eroina è stato l'inizio della fine di tante curve italiane, Alessandria come ha vissuto quel periodo e cosa ti senti di dire a tutti quei ragazzini che ci seguono oggi?
8-Credo tu abbia ragione, quello della droga è un argomento scottante. Non sono un censore ne un moralista, non pensare, le mie canne me le sono fatte (e se capita a 50anni) me le faccio tuttora, ma l'arrivo dell'eroina in Gradinata Nord è stata una piaga di quegli anni che non siamo riusciti a combattere. Ci abbiamo provato (e dio mi è testimone di questo) ma non c'è stato niente da fare. Io, Adriano Lucarino l'ho visto nascere e crescere sugli spalti del Mocca, ti lascio immaginare come posso esserci rimasto quando ho saputo che era morto di overdose. In quel momento ho capito che era finito un ciclo, mi sono estraniato dalla curva perchè in ognuno vedevo colui che le aveva passato la dose fatale, è stato terribile per me. Ai giovani d'oggi dico, fatevi di birra, fumatevi una sana e bellissima canna, ma acidi vari, cocaina o eroina che danno assuefazione ricordatevi che è solo e pura MERDA.
9-Cosa pensi della Gradinata Nord di oggi?
9-La Gradinata Nord oggi è stupenda, lo stesso amore, la stessa passione di 35 anni fa. E' vero noi allora abbiamo dato inizio a qualcosa di mitico e di unico, ma questo mito non sarebbe sopravvissuto se non ci foste stati voi ragazzi della Nord oggi. Siete da ammirare, non avete mai visto la serie B, avete seguito la squadra solo su campetti di periferia, eppure ci siete e siete grandissimi, sono io che sono fiero di voi.CAPOMARIO....ULTRAS GRIGI 1974.
Alex UG Torino http://orsogrigio1980.spaces.live.com/
1 commento:
Mitico Mario, bella intervista per rivivere momenti storici davvero emozionanti, vero old style :-)
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