UN ESORDIO CONVINCENTE: ALESSANDRIA-MANTOVA, LEGA PRO
Parte bene la nuova stagione della Gradinata Nord dell’Alessandria, che si presenta alla prima di campionato già bella carica e motivata.
Le maledette decisioni dei vertici della Lega Pro di “spezzettare” su più giorni il campionato hanno impedito a diversi ragazzi, della gradinata e non solo, di partecipare al debutto, ma chi allo stadio invece c’era non si è perso d’animo e ha cantato anche per i compagni assenti.
Nonostante il caldo, gli ultras hanno incitato la squadra sin dal riscaldamento con un’ampia gamma di cori che, in più di un’occasione, sono riusciti a coinvolgere anche il resto dello stadio.
La partita in campo è stata vinta dall’Alessandria per 1 a 0 e allora alla fine la tensione ha lasciato spazio agli sfottò verso i sostenitori mantovani ( circa 50 quelli presenti oggi al Moccagatta), da sempre un’ottima tifoseria che anche in quest’occasione non ha smentito la sua storia e la sua tradizione.
Anche i Mantovani, infatti, non hanno fatto mai mancare il proprio sostegno alla loro squadra (nonostante una piccola scaramuccia scoppiata a metà secondo tempo all’interno del loro settore, ma risolta quasi subito), dimostrando una volta di più di meritarsi una società seria che da troppi anni a Mantova non vedono.
Per quanto riguarda i grigi il prossimo appuntamento casalingo sarà il derby con il Novara e li, c’è da aspettarselo, la Gradinata si presenterà tirata a lucido per un evento importante dal punto di vista di ogni tifoso.
Davide Ravan - 05/09/2014
PRESENTI SOLO GLI ULTRAS: REAL VICENZA-ALESSANDRIA, LEGA PRO
Prima partita di Lega Pro al Menti tra il Real Vicenza e la più blasonata Alessandria.
C’è curiosità per assistere ad un match che si preannuncia molto interessante tra due formazioni che sulla carta sono state costruite per fare bene.
In particolare l’Alessandria, reduce già da un vittoria nella prima giornata contro il Mantova, ha aspettative di alta classifica tra i suoi tifosi.
Si gioca alle 12:30, uno degli orari “spezzatino” voluti dalla Lega Pro.
Fuori dal vecchio Menti non si respira certo l’atmosfera delle grandi occasioni, ma neppure quella di un evento “normale”.
Pochissima gente, si nota che ci sono più biglietti in accredito che in acquisto, a parte i tifosi alessandrini di cui parlerò dopo.
Bisogna ricordare che il Real Vicenza non ha tifosi. Infatti si tratta di una giovane società fondata nel 2010 grazie alla fusione di varie piccole società locali.
Il presidente e patron Lino Diquigiovanni, da sempre tifoso del Vicenza, ha deciso di mettere gli stessi colori sociali della prima squadra di Vicenza anche alla sua nuova società.
Perfino il nome riporta alla storia del Vicenza Calcio: Real Vicenza è, come tutti i tifosi biancorossi ricordano, la squadra che alla fine degli anni ’70 in un solo biennio vinse prima il campionato di B e poi arrivò seconda in A giocandosi lo scudetto con la Juventus.
Gianni Brera disse: “Veramente, non avrei mai creduto che una squadra di provincia potesse giocare al calcio come ha giocato il Lanerossi Vicenza”.
Quella squadra è ancora nel cuore dei tifosi vicentini.
L’idea del presidente Lino Diquigiovanni era (è?) quella di diventare proprietario del Vicenza Calcio, con una fusione oppure aspettando il fallimento della gestione attuale (il Vicenza naviga da anni in brutte acque a livello economico).
Ad oggi comunque non se n’è fatto nulla e anzi adesso che il Vicenza Calcio è in Serie B, e con il Real Vicenza che in pochissimi anni si è trovato a giocare in Lega Pro, ognuno pare andare avanti per la propria strada. Difficile per il Real in questa situazione trovare tifosi in città e provincia. L’originale è sempre meglio della fotocopia si potrebbe dire.
Ma torniamo alla partita, al tifo che è quello che più ci interessa. Detto che da parte del Real siamo a zero ultras, per fortuna la giornata è resa vivace da un’ottima presenza grigia.
Sono circa 100 i tifosi giunti dal capoluogo piemontese. Entusiasmo ne hanno, e partono molto bene con cori che si fanno sentire. Anche i giocatori sentono la voglia di vincere della curva, e riescono a passare in vantaggio dopo 14 minuti con Rantier proprio sotto la curva riservata agli ospiti.
Gli alessandrini sono presenti con più pezze, qualche bandiera a due aste e lo striscione Brigata Parterre.
Bisogna ricordare che da quest’anno la nord, pur confermando la sua contrarietà all’Art.9 , con un comunicato del 27 agosto ha dichiarato che lascerà per la stagione 2014/15 libera scelta a tutti i frequentatori della curva se sottoscrivere o meno la Supporter Card per poter andare in trasferta.
La partita è molto viva, entrambe le squadre la vogliono vincere, così almeno traspare nel primo tempo che si conclude per 2-1 per i padroni di casa. Gli ultras alessandrini comunque già dopo i primi 45 minuti hanno perso entusiasmo ed invitano i propri giocatori a dare di più.
Questo non avverrà perché nel secondo tempo, dopo il momentaneo 2-2, già al 54° Galuppini sigla il gol del 3-2 per il Real (risultato con cui si terminerà la gara) e dal quel momento per l’Alessandria sarà notte fonda o quasi.
La delusione si nota tra i tifosi grigi, che nel secondo tempo faticano a fare cori belli e compatti.
Anzi negli ultimi minuti sono scoraggiati e decidono di sedersi ed assistere in silenzio alla partita.
Nel complesso la tifoseria alessandrina ha dimostrato un grande amore verso i propri colori.
Per finire vorrei ricordare Enrico Cislaghi, che ho visto più volte a Vicenza nei primi anni ’90, un grande tifoso grigio che troppo presto ci ha lasciato.
È stato un vero ultras ed è impossibile non ricordarsi di lui quando si ha davanti la curva dell’Alessandria.
Marcello Casarotti - 15/09/2014
IL DERBY DEL QUADRILATERO: ALESSANDRIA-NOVARA, LEGA PRO
Lo si capisce già arrivando nella piazza dietro la Nord che quella che inizierà fra poco non sarà una partita come le altre, e d'altronde con il Novara mai è stata (e mai sarà) una partita qualunque.
Una volta queste due squadre formavano insieme alla Pro Vercelli ed al Casale il mitico Quadrilatero, ed era qui che si decidevano i campionati di serie A e dalla quale uscirono i giocatori che conquistarono le due edizioni dei mondiali del 1934 e del 1938.
Come stavo dicendo la piazza è strapiena e l’unico paninaro presente è preso d’assalto dai tantissimi ragazzi che decidono di concedersi un boccone prima di godersi il derby.
In piazza saluto i miei amici e la mia fidanzata e mi dirigo verso l’ingresso del campo, mentre loro seguiranno la partita dalla Gradinata sgolandosi come sempre.
Lascio il mio documento allo steward inizio a sentire i primi cori provenienti dal settore ospiti (sono circa 200 i novaresi presenti), mentre ancora non si ode nulla dalle parti della Nord.
Ma è un silenzio che dura poco, infatti ho giusto il tempo di indossare la pettorina e di salire i primi scalini che dagli spogliatoi conducono al terreno di gioco, che dalla Gradinata si alza il primo ruggito, accompagnato dagli applausi di tutto lo stadio.
Gli azzurri giunti da Novara iniziano allora con gli sfottò rivolti ai padroni di casa, ma i fischi che arrivano da tutti gli altri settori fanno subito cambiare strategia agli ospiti, che decidono di dedicarsi per un po’ esclusivamente a cori a favore dei propri colori.
Bisogna subito dire che la gara degli sfottò se l’aggiudica l’Alessandria, soprattutto grazie a due fattori determinanti: il giocare in casa, ma, ancor di più, il mancato ripescaggio in serie B della squadra novarese, fattore assolutamente decisivo in questa “sfida nella sfida”.
Circa 15 minuti prima del fischio d’inizio sfilano sul terreno di gioco tutte le giovanili dell’Alessandria, ed è bellissimo vederli passare davanti alla Gradinata Nord mentre saltano a ritmo di “Chi non salta è novarese!” cantata da tutto lo stadio, che in questo modo saluta i giovani portacolori mandrogni e augura loro una buona stagione.
C’è anche da sottolineare il bel gesto della società alessandrina, che fa depositare un mazzo di fiori in rettilineo a capitan Cavalli per ricordare Gianni Amelotti, tifosissimo grigio scomparso una settimana fa a causa di un male incurabile che se l’è portato via troppo presto, mentre tutto lo stadio (ospiti compresi) applaude il gesto.
La partita inizia ed il volume dello stadio si alza, e per tutto il primo tempo è un continuo botta e risposta tra le due curve.
Poco prima della fine della prima frazione, una rissa in campo ed il rigore assegnato all’Alessandria scaldano ancora di più gli animi sugli spalti, ma proprio il rigore fallito da Guazzo per i grigi e l’imminente ed inaspettato vantaggio novarese ammutoliscono la Nord negli ultimi minuti, mentre in torretta Sud la festa è grande e i cori degli ospiti si sentono eccome.
Bisogna però a questo punto sottolineare quanto sia maturara rispetto agli ultimi tempi la curva di casa: infatti, dopo qualche minuto di smarrimento (assolutamente naturale dopo la doppia doccia gelata arrivata nel giro di 2 minuti), la Nord ha rincominciato a cantare come ad inizio partita ed anche nell’intervallo i cori non sono mancati.
Nel secondo tempo seguo la partita sotto il settore ospiti, che iniziano con una buona serie di cori che però vanno spegnendosi col pareggio di Marconi che fa esplodere di gioia tutto il Moccagatta.
Da quel momento fino al termine della partita riprende vigore la Gradinata Nord, mentre i novaresi faticano ad esprimersi con continuità visti anche gli umori diametralmente opposti.
La partita finisce con i giocatori dell’Alessandria che si dirigono sotto la Nord a ricevere il meritato applauso della Gradinata, che chiude a sua volta la serata con i cori di ringraziamento ai ragazzi delle squadre gemellate presenti per questo derby: Gruppo Autonomo Viareggio, Gruppo Verdeal Genoa e Irreductibles Toulon.
Davide Ravan - 17/09/2014
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In particolare l’Alessandria, reduce già da un vittoria nella prima giornata contro il Mantova, ha aspettative di alta classifica tra i suoi tifosi.
Si gioca alle 12:30, uno degli orari “spezzatino” voluti dalla Lega Pro.
Fuori dal vecchio Menti non si respira certo l’atmosfera delle grandi occasioni, ma neppure quella di un evento “normale”.
Pochissima gente, si nota che ci sono più biglietti in accredito che in acquisto, a parte i tifosi alessandrini di cui parlerò dopo.
Bisogna ricordare che il Real Vicenza non ha tifosi. Infatti si tratta di una giovane società fondata nel 2010 grazie alla fusione di varie piccole società locali.
Il presidente e patron Lino Diquigiovanni, da sempre tifoso del Vicenza, ha deciso di mettere gli stessi colori sociali della prima squadra di Vicenza anche alla sua nuova società.
Perfino il nome riporta alla storia del Vicenza Calcio: Real Vicenza è, come tutti i tifosi biancorossi ricordano, la squadra che alla fine degli anni ’70 in un solo biennio vinse prima il campionato di B e poi arrivò seconda in A giocandosi lo scudetto con la Juventus.
Gianni Brera disse: “Veramente, non avrei mai creduto che una squadra di provincia potesse giocare al calcio come ha giocato il Lanerossi Vicenza”.
Quella squadra è ancora nel cuore dei tifosi vicentini.
L’idea del presidente Lino Diquigiovanni era (è?) quella di diventare proprietario del Vicenza Calcio, con una fusione oppure aspettando il fallimento della gestione attuale (il Vicenza naviga da anni in brutte acque a livello economico).
Ad oggi comunque non se n’è fatto nulla e anzi adesso che il Vicenza Calcio è in Serie B, e con il Real Vicenza che in pochissimi anni si è trovato a giocare in Lega Pro, ognuno pare andare avanti per la propria strada. Difficile per il Real in questa situazione trovare tifosi in città e provincia. L’originale è sempre meglio della fotocopia si potrebbe dire.
Ma torniamo alla partita, al tifo che è quello che più ci interessa. Detto che da parte del Real siamo a zero ultras, per fortuna la giornata è resa vivace da un’ottima presenza grigia.
Sono circa 100 i tifosi giunti dal capoluogo piemontese. Entusiasmo ne hanno, e partono molto bene con cori che si fanno sentire. Anche i giocatori sentono la voglia di vincere della curva, e riescono a passare in vantaggio dopo 14 minuti con Rantier proprio sotto la curva riservata agli ospiti.
Gli alessandrini sono presenti con più pezze, qualche bandiera a due aste e lo striscione Brigata Parterre.
Bisogna ricordare che da quest’anno la nord, pur confermando la sua contrarietà all’Art.9 , con un comunicato del 27 agosto ha dichiarato che lascerà per la stagione 2014/15 libera scelta a tutti i frequentatori della curva se sottoscrivere o meno la Supporter Card per poter andare in trasferta.
La partita è molto viva, entrambe le squadre la vogliono vincere, così almeno traspare nel primo tempo che si conclude per 2-1 per i padroni di casa. Gli ultras alessandrini comunque già dopo i primi 45 minuti hanno perso entusiasmo ed invitano i propri giocatori a dare di più.
Questo non avverrà perché nel secondo tempo, dopo il momentaneo 2-2, già al 54° Galuppini sigla il gol del 3-2 per il Real (risultato con cui si terminerà la gara) e dal quel momento per l’Alessandria sarà notte fonda o quasi.
La delusione si nota tra i tifosi grigi, che nel secondo tempo faticano a fare cori belli e compatti.
Anzi negli ultimi minuti sono scoraggiati e decidono di sedersi ed assistere in silenzio alla partita.
Nel complesso la tifoseria alessandrina ha dimostrato un grande amore verso i propri colori.
Per finire vorrei ricordare Enrico Cislaghi, che ho visto più volte a Vicenza nei primi anni ’90, un grande tifoso grigio che troppo presto ci ha lasciato.
È stato un vero ultras ed è impossibile non ricordarsi di lui quando si ha davanti la curva dell’Alessandria.
Marcello Casarotti - 15/09/2014
IL DERBY DEL QUADRILATERO: ALESSANDRIA-NOVARA, LEGA PRO
Lo si capisce già arrivando nella piazza dietro la Nord che quella che inizierà fra poco non sarà una partita come le altre, e d'altronde con il Novara mai è stata (e mai sarà) una partita qualunque.
Una volta queste due squadre formavano insieme alla Pro Vercelli ed al Casale il mitico Quadrilatero, ed era qui che si decidevano i campionati di serie A e dalla quale uscirono i giocatori che conquistarono le due edizioni dei mondiali del 1934 e del 1938.
Come stavo dicendo la piazza è strapiena e l’unico paninaro presente è preso d’assalto dai tantissimi ragazzi che decidono di concedersi un boccone prima di godersi il derby.
In piazza saluto i miei amici e la mia fidanzata e mi dirigo verso l’ingresso del campo, mentre loro seguiranno la partita dalla Gradinata sgolandosi come sempre.
Lascio il mio documento allo steward inizio a sentire i primi cori provenienti dal settore ospiti (sono circa 200 i novaresi presenti), mentre ancora non si ode nulla dalle parti della Nord.
Ma è un silenzio che dura poco, infatti ho giusto il tempo di indossare la pettorina e di salire i primi scalini che dagli spogliatoi conducono al terreno di gioco, che dalla Gradinata si alza il primo ruggito, accompagnato dagli applausi di tutto lo stadio.
Gli azzurri giunti da Novara iniziano allora con gli sfottò rivolti ai padroni di casa, ma i fischi che arrivano da tutti gli altri settori fanno subito cambiare strategia agli ospiti, che decidono di dedicarsi per un po’ esclusivamente a cori a favore dei propri colori.
Bisogna subito dire che la gara degli sfottò se l’aggiudica l’Alessandria, soprattutto grazie a due fattori determinanti: il giocare in casa, ma, ancor di più, il mancato ripescaggio in serie B della squadra novarese, fattore assolutamente decisivo in questa “sfida nella sfida”.
Circa 15 minuti prima del fischio d’inizio sfilano sul terreno di gioco tutte le giovanili dell’Alessandria, ed è bellissimo vederli passare davanti alla Gradinata Nord mentre saltano a ritmo di “Chi non salta è novarese!” cantata da tutto lo stadio, che in questo modo saluta i giovani portacolori mandrogni e augura loro una buona stagione.
C’è anche da sottolineare il bel gesto della società alessandrina, che fa depositare un mazzo di fiori in rettilineo a capitan Cavalli per ricordare Gianni Amelotti, tifosissimo grigio scomparso una settimana fa a causa di un male incurabile che se l’è portato via troppo presto, mentre tutto lo stadio (ospiti compresi) applaude il gesto.
La partita inizia ed il volume dello stadio si alza, e per tutto il primo tempo è un continuo botta e risposta tra le due curve.
Poco prima della fine della prima frazione, una rissa in campo ed il rigore assegnato all’Alessandria scaldano ancora di più gli animi sugli spalti, ma proprio il rigore fallito da Guazzo per i grigi e l’imminente ed inaspettato vantaggio novarese ammutoliscono la Nord negli ultimi minuti, mentre in torretta Sud la festa è grande e i cori degli ospiti si sentono eccome.
Bisogna però a questo punto sottolineare quanto sia maturara rispetto agli ultimi tempi la curva di casa: infatti, dopo qualche minuto di smarrimento (assolutamente naturale dopo la doppia doccia gelata arrivata nel giro di 2 minuti), la Nord ha rincominciato a cantare come ad inizio partita ed anche nell’intervallo i cori non sono mancati.
Nel secondo tempo seguo la partita sotto il settore ospiti, che iniziano con una buona serie di cori che però vanno spegnendosi col pareggio di Marconi che fa esplodere di gioia tutto il Moccagatta.
Da quel momento fino al termine della partita riprende vigore la Gradinata Nord, mentre i novaresi faticano ad esprimersi con continuità visti anche gli umori diametralmente opposti.
La partita finisce con i giocatori dell’Alessandria che si dirigono sotto la Nord a ricevere il meritato applauso della Gradinata, che chiude a sua volta la serata con i cori di ringraziamento ai ragazzi delle squadre gemellate presenti per questo derby: Gruppo Autonomo Viareggio, Gruppo Verdeal Genoa e Irreductibles Toulon.
Davide Ravan - 17/09/2014